Luciano Virgili nasce all’Ardenza, oggi quartiere del comune di Livorno, il 25 gennaio 1922.
Studia lirica anche perché sostenuto da alcuni amici e grazie ad una borsa di studio frequenta il conservatorio Cherubini di Firenze alla fine degli anni ‘30.
Anche il tenore livornese Galliano Masini, considerato come uno “zio”, gli dà consigli “tecnici” e lo introduce negli ambienti musicali di Livorno, in particolare negli anni a cavallo della seconda guerra mondiale.
Allo scoppio di quest’ultima il Virgili ha dovuto interrompere gli studi ma nel 1946 aveva già esordito al Gambrinus di Montecatini (Pistoia), locale importantissimo per il rilancio della canzone italiana.
Alla fine degli anni ’40 Virgili incide per l’etichetta Fonit: due brani di di “musica sacra” (l’”Ave Maria” di F. Schubert e l’”Elevazione al Padre” di M. Stragapede – D. Borghi).
Canta regolarmente al Gambrinus di Montecatini dove viene ascoltato da Dino Olivieri, Direttore artistico della Voce del Padrone – Columbia, il quale gli farà firmare un contratto discografico.
Virgili rimarrà con questa etichetta discografica per oltre 15 anni, fino alla metà degli anni ‘60.
Con il brano “Addio, sogni di gloria” (di M. Rivi e C. Innocenzi) inciso nel 1950, Virgili avrà il suo primo successo internazionale.
Continua ad incidere dischi e già dal 1954 compare ufficialmente nei programmi radiofonici del Radiocorriere della RAI. Lavora ormai frequentemente e diventa una voce della radio.
In una pagina della rivista americana Billboard del 13 febbraio 1954 sono pubblicizzati suoi dischi con RCA Victor, segno del raggiungimento di una certa popolarità anche negli U.S.A..
A metà degli anni ’50, la popolarità nazionale ed internazionale di Luciano Virgili è oggettiva.
È già apparso su moltissime riviste e giornali, ha inciso oltre un centinaio di canzoni e ricevuto complimenti da personaggi molto importanti, nonché ha cantato ed inciso con musicisti e Direttori d’orchestra di primissimo livello.
Partecipa a “canzoni per l’Europa”, a maggio 1956, in un tour con il Mo Nello Segurini.
Sempre nel 1956 Luciano Virgili vince il disco d’oro come migliore cantante straniero, avendo venduto oltre un milione di dischi negli U.S.A., e ad ottobre è proprio negli Stati Uniti d’America per ritirare il premio e per la sua prima tournée americana.
A marzo dello stesso anno Elvis Presley è appena stato scritturato dalla RCA Victor, provenendo dalla Sun Records ed incide il suo album di esordio con la stessa etichetta del Virgili.
A New York comincia ufficialmente la prima tournée negli Stati Uniti che lo porterà a cantare alla Academy of Music di Brooklyn e, primo interprete di musica leggera, è invitato alla Town Hall, tempio della musica classica.
In due mesi Virgili canterà in diversi teatri negli USA ed in Canada. Sarà ad esempio a: New York, Boston, Toronto, Chicago, San Francisco, Philadelphia, riscuotendo ovunque enorme successo sia di pubblico sia di critica. È acclamato come il Bing Crosby italiano, raccoglie consensi sia dal mondo della lirica (Mario del Monaco) sia da quello della musica leggera locale (Perry Como).
Nel febbraio del 1957 Luciano Virgili partecipa alla settima edizione di Sanremo.
È diretto dal Mo Armando Trovajoli e canterà insieme con Gino Latilla, Gino Baldi, Gianni Ravera ed il Duo Fasano, Poker di voci, e Carla Boni i brani “A poco a poco”, “Finalmente” (M. Rivi-G. Bonavolontà), “Venezia mia” ed “il mio cielo”.
A settembre dello stesso anno vince Piedigrottissima, a Napoli, cantando in italiano “Tu ce l’hai la mamma” ed in napoletano la famosa “Canzuncella gentile”, dei Maestri Luigi e Giuseppe Cioffi.
Il 6 febbraio del 1958 vince il Festival di Velletri, con “La porta verde”. Tuttavia il Festival, nato in “contrapposizione” a Sanremo, viene annullato per brogli.
A giugno del 1960 è per la terza volta al Festival di Napoli, dove canta da solo e non in coppia, “Segretamente”, con cui si classifica terzo; l’editore è De Laurentiis.
A febbraio del 1961 partecipa al Festival italiano alla Carnegie Hall di New York, con “il sole non tramonta” ed “È ancora inverno”, ricevendo un “uragano di applausi”.
A Natale del ’61 partecipa al programma televisivo Canzonissima con “Tempesta”.
A gennaio 1962, Luciano Virgili incide due dischi di Operette, uno insieme a Gianna Galli, l’altro in cui sono presenti anche le esibizioni di Edda Vincenzi e Narciso Parigi.
Al Festival “Canzoni per l’Europa”, organizzato a Saint Vincent, nella Valle d’Aosta, il 27 aprile 1962 vince la “Grolla d’oro” con la canzone “Alla luce del sole”.
Il 9 aprile del 64 torna a cantare alla Carnegie Hall i motivi che lo hanno reso celebre ed alcuni motivi di Sanremo, ottenendo il solito grande successo (da “Maria la O” a “Scettico blues”).
A settembre del ’64 canta al Festival di Napoli, per la quinta volta.
Nella metà degli anni ‘60 Luciano Virgili canta all’Olimpya di Parigi, tra le altre canzoni, le “Foglie morte”, con il Maestro De Ambrogi, riscuotendo ancora una volta un grande successo.
In questa fase continua a collaborare con il Maestro Di Pippo. A gennaio ed a febbraio 1965 partecipa in televisione alla trasmissione Rai “I capostipiti”, dove canta “Per un momento d’amore”.
Tra il 16-18 settembre 1965 partecipa per la sesta ed ultima volta al Festival di Napoli.in
Mantenendo il suo stile e sviluppando una vocalità duttile come creta continua a swingare, ad interpretare canzoni popolari, romantiche, nuove e vecchie.
Solo dal 1958 al 1965 pubblica oltre 200 canzoni, con stili, direttori, musicisti anche molto diversi tra loro.
Dopo più di 15 anni di carriera nel suo Paese, Luciano Virgili partirà per gli USA, dove vivrà fino al 1972, continuando a riscuotere successi.
Dopo innumerevoli concerti e successi negli USA, ovunque, tra cui il Madison Square Garden di New York, girando da una parte all’altra di questo Paese, continuamente in viaggio, con sbalzi di temperatura tra i -30 ed i +40, Luciano Virgili comincia a pensare di tornare in Italia, a casa.
Torna in Italia con la famiglia, decide di ritirarsi dalle scene, anche in considerazione di una brutta malattia che lo ha colpito, ed il 18 marzo 1986 si spegne in un ospedale di Prato.
Fortunatamente il suo ricordo è perpetuato grazie alle incisioni pubblicate, all’affetto dei suoi familiari e degli amici, che hanno istituito un centro sociale all’Ardenza (LI) a lui intitolato.
A Roma sono poi organizzati sin dal 2015 appuntamenti di studio in suo onore e dal 2019 un Festival canoro in suo omaggio, in cui gli artisti interpretano solo canzoni da Lui incise.
Nel 2019, proprio all’entrata principale del locale Gambrinus è stata posta una borchia celebrativa dal Comune di Montecatini (PT).
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Scopo e missione del Comitato Scientifico Lucano Virgili è far sì che chiunque, almeno una volta nella vita, ascolti il canto ineguagliabile di Luciano Virgili.
Per il sostegno e la pazienza, si ringrazia in modo particolare la famiglia Virgili e l’ardenzino Alessio Ceccarelli.
Marco Cavattoni (Presidente del c.s.L.V. – Comitato Scientifico Luciano Virgili)
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